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Settimana sociale, terza serata: l’ambiente in Costituzione, ma serve una nuova cultura

“La Repubblica tutela l’ambiente, gli ecosistemi e la biodiversità nell’interesse delle nuove generazioni”. Così si vuole modificare l’articolo 9 della Costituzione attraverso la proposta di legge costituzionale che ha tra i firmatari il senatore Andrea Ferrazzi. Il politico veneziano fa parte della Commissione ambiente del Senato ed è intervenuto lunedì 11 ottobre alla terza serata della Settimana sociale dei cattolici trevigiani. La frase introdurrebbe le tematiche ambientali fra i principi fondamentali della Costituzione. La legge prevede inoltre la modifica dell’articolo 41, che introduce per la libertà dell’iniziativa privata il limite della tutela della salute e dell’ambiente. La proposta è stata approvata in un primo passaggio da entrambi i rami del Parlamento e terminerà il suo iter di legge costituzionale, con la seconda lettura, entro primavera.

Di “ambiente in Costituzione e progettazione territoriale” si è parlato dunque durante l’appuntamento di lunedì sera della Settimana sociale. Hanno acceso il dibattito il senatore Ferrazzi, appunto, e il professor Paolo Pileri, docente di Progettazione e Pianificazione urbanistica al Politecnico di Milano.

Al centro del confronto la constatazione di non essere di fronte a un’emergenza climatica, ma a una crisi strutturale che produce i suoi effetti in tutto il mondo, che crea ingiustizia sociale e che nei prossimi anni scatenerà crisi geopolitiche e nuove guerre. I relatori hanno sottolineato la rilevanza fondamentale, in questo quadro, di un’enciclica come la Laudato Si’ di papa Francesco che introduce i temi dell’ecologia integrale e invita a portare avanti una rivoluzione culturale “coraggiosa” e ad avere l’“onestà” di mettere in dubbio l’attuale modello di sviluppo. Ed è proprio sull’urgenza di una cultura ambientale che si è focalizzato l’intervento di Pileri, cultura necessaria alla pianificazione urbana, all’arresto del consumo di suolo, allo scardinamento di interessi consolidati, ma in primo luogo a comprendere i paradigmi essenziali della questione ambientale, come ad esempio cosa sia il suolo: “In un solo cucchiaio di terra preso in un bosco possiamo trovare nove miliardi di unità di vita che si tengono insieme, dunque il suolo è biodiversità ed è un ecosistema da tutelare”.

A seguire la cultura, le tecnologie, che possono darci le risposte che ancora ci mancano per affrontare la crisi climatica. Sempre di più, oggi, la società civile tenta di adottare comportamenti virtuosi e di fare la propria parte per la salvaguardia dell’ambiente, ma alle volte sembra di trovarsi in un vicolo cieco: l’occidente che fino a ieri ha avvelenato il mondo ora prova a ridurre le immissioni e pretende che facciano lo stesso anche i Paesi in via di sviluppo; si promuovono auto, bici, monopattini elettrici senza riflettere sulla provenienza dell’energia; si passa alle riunioni sulle piattaforme online per ridurre gli spostamenti non necessari senza considerare che se Internet fosse una Nazione, sarebbe nella top ten delle più inquinanti al mondo. Ma allora che soluzione abbiamo per impedire l’imminente catastrofe climatica? Naturalmente promuovere le buone pratiche, incentivando una mobilità lenta e sicura, portando le ciclabili anche nei Paesi più poveri e facendo sì che le istanze ambientali siano fonte di sviluppo economico e di crescita. E prendersi cura del territorio, come ha ribadito il prof. Pileri: “Per la transizione energetica si parla di 15 gigawatt in 5 anni prodotti dal fotovoltaico, ma non si dice dove questi impianti devono essere messi, cioè sui tetti, bastavano due parole per evitare il rischio di occupare 18 mila ettari di suolo con i pannelli, 18 mila ettari sono tre volte il consumo nazionale annuo di suolo”. Nei prossimi anni inoltre sarà fondamentale il modo in cui produrremo l’energia e il raggiungimento di un’autonomia energetica, che libererebbe da tensioni geopolitiche e conflitti. Il senatore Ferrazzi indica una strada nello sviluppo di nuove tecnologie: nuovi materiali e soprattutto l’idrogeno verde, un’energia a emissioni zero che oggi non è ancora sostenibile a livello economico, ma che potrebbe diventarlo presto investendo in ricerca tecnologica. Sullo sfondo il Piano nazionale di ripresa e resilienza, visto dalla politica come un’enorme opportunità di sviluppo, ma che il mondo accademico e dell’attivismo ambientale rappresentato da Pileri non considera sufficiente senza che il Paese compia anche un grosso investimento in una cultura ecologica. (Manuela Mazzariol – La Vita del popolo)

 

 

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Settimana sociale allargata e diffusa. Si potrà seguire anche a distanza in sette punti della diocesi. Lunedì sera il cardinale Zuppi

Dopo la “serata anteprima” di giovedì 30 settembre sulla custodia del creato, la Settimana sociale dei cattolici trevigiani, giunta alla trentacinquesima edizione, “accende i motori” per le tradizionali quattro serate. “Transizioni. La sfida della sostenibilità in un mutamento d’epoca” è il tema dell’iniziativa, promossa da La vita del popolo, l’Azione cattolica, il Meic, l’Ufficio diocesano di Pastorale sociale, con la collaborazione di “Partecipare il presente” e del collegio Pio X.

Per la verità, di “tradizionale” c’è poco in questa edizione della Settimana sociale. E non solo per il tema. Le quattro serate, infatti si “allargano” in duplice senso. Da un lato, infatti, gli appuntamenti vengono proposti non solo a Treviso, nell’auditorium san Pio X, ma anche in (almeno) sette luoghi del territorio diocesano, collegati con la sala principale (vedi il box a fianco). Qualcosa di più di uno streaming (che comunque sarà garantito attraverso Youtube), dato che i presenti nelle varie località potranno, come già accaduto lo scorso anno, partecipare al dibattito e porre direttamente domande ai relatori. Inoltre, questi punti dislocati sul territorio e promossi dall’Ac, potranno diventare dei “centri” per proseguire il dibattito, magari promuovendo durante l’anno ulteriori momenti di confronto.

Già, perché la Settimana sociale, insieme ad altri numerosi soggetti, per certi aspetti “si allarga” e si prolunga anche nel tempo, nei prossimi mesi. Come si può leggere nel box qui sotto, l’appuntamento costituisce il “lancio” del Network per il bene comune: una rete di iniziative (che conservano la propria autonomia), un calendario condiviso, proprio a partire dal tema “Transizioni”. Di notevole rilievo anche i relatori chiamati a intervenire all’auditorium San Pio X. A partire da lunedì 4 ottobre, quando alle ore 21(e non 20.30 come nelle altre tre serate) l’ospite d’eccezione sarà il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna (vedi il programma a destra).

Il tema della Settimana è legato al momento particolare che stiamo vivendo: “Avvertiamo – si legge nel pieghevole – che la terribile esperienza della pandemia, ancora in corso, accelera e rende più evidente il cambiamento d’epoca che ci troviamo ad affrontare. Si tratta, allora, di riprendere il cammino, nella consapevolezza di avere, nella Dottrina sociale e nel magistero di papa Francesco, non solo una «bussola», ma anche un contributo di «profezia», rispetto ai tempi nuovi che ci attendono. «Transizioni» ci sembra il titolo più adeguato per descrivere la nostra attuale condizione, il trovarci «sulla faglia» di tale cambiamento d’epoca”.

“Sostenibilità”, come si vede anche dall’andamento del dibattito a livello sociale, politico ed economico, sembra essere la parola chiave per “abitare” questo mutamento d’epoca. Se ne parlerà, soprattutto, nella seconda serata di martedì 5 ottobre, con la professoressa Chiara Mio, esperta sul tema come docente a Ca’ Foscari e presidente di Friuladria.

COME SEGUIRLA

In presenza all’auditorium San Pio X. Capienza massima 180 posti, ingresso con il green pass, non è necessaria iscrizione previa.

Sul territorio. La Settimana sociale potrà essere seguita (con possibilità di interazione e porre domande, in collegamento diretto con il Pio X).

L’Ac diocesana ha predisposto i seguenti punti:

Fonte Alto (Cfp)

Castelfranco Veneto (Fraternità Discepole del Vangelo)

Casale sul Sile (Casa del giovane, Scorzè (oratorio)

Lovadina (oratorio)

Zero Branco (oratorio)

A questi punti se ne aggiunge uno ulteriore a Treviso, nella sede Acli.

Altri eventuali luoghi saranno comunicati sui siti www.lavitadelpopolo.it, www.actreviso.it, www.networkbenecomune.it.

Da casa. Le serate saranno trasmesse sul canale Youtube della Diocesi di Treviso e sui siti diocesani.

IL PROGRAMMA

Le quattro serate all’auditorium San Pio X di Treviso
Lunedì 4 ottobre (ore 21). “La Dottrina sociale e la «profezia» di Francesco: «strumenti» per abitare il mutamento d’epoca”.
Introduzione di mons. Michele Tomasi, vescovo di Treviso; relazione del card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna.
Martedì 5 ottobre (ore 20.30). “Sostenibilità: sfida e compito necessario per gli attori sociali”.
Relazione di Chiara Mio, docente all’Università Ca’ Foscari e presidente di Friuladria.
Lunedì 11 ottobre (ore 20.30). “L’ambiente in Costituzione e nella progettazione territoriale” (ore 20.30).
Dibattito con Paolo Pileri, docente di Progettazione e Pianificazione urbanistica al Politecnico di Milano, e con il senatore Andrea Ferrazzi
Martedì 12 ottobre (20.30). “Il cambiamento demografico che coinvolge lo stato sociale e il lavoro. Situazione, prospettive e strumenti per gestire il fenomeno”.
Relazione di Agar Brugiavini, docente di Economia Politica all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Serata a cura di “Partecipare il presente”.

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